Societario: concorrenza sleale; violazione principi correttezza professionale; atti di imitazione servile.

Corte di Cassazione, sez. I civ., 9 ottobre 2014, n. 25652 (dep. 4 dicembre 2014). Presidente: CECCHERINI; Relatore: RAGONESI.

In materia di concorrenza sleale (art. 2598 c.c.) la Cassazione conferma che l'ipotesi prevista dal n. 3 del citato articolo si riferisce "a mezzi diversi e distinti da quelli relativi ai casi tipici di cui ai precedenti nn. 1 e 2 e costituisce un'ipotesi autonoma di possibili casi alternativi, per i quali è necessaria la prova in concreto dell'idoneità degli atti ad arrecare pregiudizio al concorrente; nel caso affrontato, la Cassazione riconosce negli atti di imitazione servile "una intrinseca idoneità a creare confusione con i prodotti e l'attività del concorrente". (Redazione) (Riproduzione riservata).