Corte di Cassazione, sez. VI pen., 18 febbraio 2015, n. 11302 (dep. 17 marzo 2015). Presidente: IPPOLITO; Relatore: CAPOZZI.

Considerato che il reato di sottrazione di cose sequestrate o pignorate "si ha ogni volta in cui si ponga in essere una azione diretta ad eludere il vincolo, cioè a rendere impossibile o difficile la realizzazione delle finalità cui la cosa, per effetto del vincolo stesso, è rivolta, e ciò anche senza una materiale amotio" deve ritenersi configurato l'intento elusivo nella alienazione del 95% delle quote oggetto di pignoramento successiva alla notifica dell'atto di pignoramento stesso al debitore, rilevando ai soli fini dichiarativi la successiva iscrizione al registro delle imprese. (Redazione) (Riproduzione riservata).